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Anno 2012

 

26 e 27 maggio 2012: quinta edizione dell'iniziativa “FLOREKA…. Il nostro tempo tra petali e parole”. Mostra mercato dedicata giardinaggio e alle produzioni creative e del tempo libero organizzata presso il parco comunale della biblioteca di Gorle. Scarica il manifesto. jpg


Carovana sul Serio
Si è tenuto sabato 1 dicembre, nell’Auditorium della Biblioteca civica di Seriate, il convegno conclusivo di “Carovana sul Serio” in cui sono stati presentati i risultati sinergici ottenuti grazie al progetto "paesaggio: cultura dei luoghi, regole, valutazione" organizzato in seno a un corso di perfezionamento post-laurea dell'Università di Bergamo e finalizzato alla proposta di un "Contratto di fiume" per il Serio nel tratto compreso tra Ponte Nossa e Seriate.
Il video presentato durante il convegno è un montaggio delle interviste a cui gli assessori di alcuni comuni interessati dal progetto, tra cui gli assessori dei comuni facenti parte del PLIS del Serio Nord si sono sottoposti allo scopo di valutare gli interessi e i problemi locali in merito all'eventuale applicazione del Contratto di Fiume.
Per altre informazioni sui contratti di fiume visita il sito www.contrattidifiume.it.

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti
Dal 17 al 25 novembre è in programma la 4ª edizione della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2012”.
Il calendario delle iniziative che si svolgeranno a Seriate, tutte validate dal Comitato Organizzatore, prevede:
• sabato 17 inaugurazione "casa dell'acqua" alle ore 15.00 presso il parcheggio del mercato, piazzale Matteotti a fianco del distributore del latte. Per informazioni 035/304232.
• sabato 17 dalle ore 10.00 alle ore 12.30 "Mercatino delle Neomamme", baratto abbigliamento per bambini/mercatino dell'usato a cura dal Gruppo Neo-mamme. Per informazioni 035/304300.
• martedì 20 dalle ore 19.30 in biblioteca (auditorium) "Buono da mangiare - buono da pensare", serata di degustazione per imparare a trasformare con gusto gli avanzi di cibo a cura dello studio associato Artemisia. Partecipazione con prenotazione obbligatoria e contributo di € 5 tel. 340/6894826 (Roberta) o 333/6019612 (Anna) o artemisiainfo@libero.it.
• mercoledì 21 dalle ore 21.00 in biblioteca “Atelier del riuso”, laboratori e dimostrazioni gratuite per ridare vita a tessuti e carta a cura di Gasedintorni, Banca del tempo di Longuelo e progetto Dalle Alpi Alle Ande. Per informazioni e iscrizioni tel 035/304304.
• giovedì 22 dalle ore 16.30 in biblioteca (sala musica) "Tretraciclo...", laboratorio gratuito ecocreativo sul riutilizzo dei contenitori in Tetrapak per bambini dai 7 ai 10 anni a cura di Silvana Toffolini. Necessaria iscrizione tel. 035/304300. Ogni bambino dovrà portare un Tetrapak pulito.
• sabato 24 dalle 15.30 in biblioteca (teatro tenda) "Gusta il giusto, dona il resto", animazione, baratto di giocattoli (dalle 16.30) e poi merenda senza sprechi. RICORDA: "porta piatto e bicchiere perchè ridurre è un piacere!" a cura di Gasedintorni. Per informazioni tel 035/304354.
Per approfondire l'argomento sullla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2012 visita il sito http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/index.php  

Parchi in piazza
Da sabato 8 alle ore 15.00 sino a domenica 9 settembre alle ore 19.00 si svolgerà in Piazza Vecchia, in occasione della 7a Giornata per la
salvaguardia del Creato e nell'ambito del progetto "Fermiamoci nella creazione", l'iniziativa “VERSO NUOVI STILI DI VITA: PARCHI IN PIAZZA”.
In questa occasione saranno a disposizione dei visitatori interessati le brochures conoscitive del PLIS del Serio Nord.

Fermiamoci nella Creazione 2012
Il Centro Diocesano per la Pastorale Sociale, in occasione della 7a Giornata per la salvaguardia del Creato, ripropone anche nel 2012 "Fermiamoci nella creazione", un progetto per uno sviluppo umano sostenibile.
Scarica il calendario degli eventi in programma per settembre e ottobre (liturgie, altari fioriti, mostre, formazione…) organizzati con il patrocinio del PLIS del Serio Nord.
Per ulteriori informazioni: www.pastoralesocialebg.it - www.salvaguardiadelcreatobg.it 

Controlli gratuiti sui funghi da parte dell'Ispettorato micologico dell'ASL
Anche per il 2012 l'ASL di Bergamo attiverà a partire dal mese di agosto e fino a fine ottobre il servizio gratuito di certificazione per la commestibilità dei funghi epigei raccolti dai cittadini. I cittadini sono invitati a fare sempre controllare i funghi raccolti nelle sedi dell'ispettorato micologico di:
- Bergamo;
- Trescore Balneario;
- Piario;
- Treviglio.
In ogni caso comunque i cittadini dovrebbero sempre osservare le seguenti cautele:
- non consumare funghi se prima non sono stati controllati da un micologo o se non si è certi della loro commestibilità;
- non fidarsi dei cosiddetti "esperti", dei detti popolari e di chi dice "li ho sempre mangiati";
- consumare solo funghi commestibili e ben cotti;
- non far consumare fungji a bambini, a donne in stato di gravidanza e a persone affette da particolari patologie;
- dopo aver consumato finghi, in caso di comprasa di sintomi quali dolori addominali, vomito, diarrea o altra sintomatologia , contattare tempestivamente il medico di base, il pronto soccorso dell'ospedale più vicino o il centro antiveleni dell'azienda ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo al numero verde 800.883300 e portare con sè eventuali avanzi di funghi cotti, crudi o residui di pulizia dei carpofori.
Ulteriori informazioni sul sito internet www.asl.bergamo.it

Fiume Serio non balneabile

La regione Lombardia ha trasmesso l'elenco dei laghi e fiumi dichiarati balneabili (prot. o. delle acque revocato l'Ordinanza n. 15/SA del 19 H1.2012.0011382 del 11 aprile 2012): tutto il tratto del fiume Serio NON è balneabile.

Piano Faunistico Venatorio provinciale

L'amministrazione provinciale di Bergamo comunica che, nell'ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Startegica (VAS) per la modifica e l'adeguamento del Piano Faunistico Venatorio provinciale, la proposta di Piano, il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica sono pubblicati fino al 31 agosto 2012:
- sul sito internet www.provincia.bergamo.it - settore caccia Pesca e Sport alla voce "Valutazione Ambientale Startegica";
- sul sito internet www.regione.lombardia.it/sivas.
La copia cartecea della documentazione è consultabile solo presso il Servizio Caccia e Pesca della provincia, in via F.lli Calvi 10 - Bergamo. 
Osservazioni, memorie, suggerimenti possono essere inviate alla Provincia entro il 31 agosto con le modalità descritte nell'allegata nota.
Per altre informazioni contattate il Servizio Caccia e Pesca della provincia: 035-387.584    

Non toccate i cuccioli, non sono abbandonati!

Da tempo la Polizia provinciale di Bergamo ha avviato una campagna di sensibilizzazione per la tutela della fauna selvatica rivolta a tutti coloro che frequentando gli ambienti naturali della bergamasca possano imbattersi in un cucciolo, molto spesso di capriolo, ma anche piccoli di uccelli che nascono nelle aree verdi urbane che sembrano essere abbandonati.
Il consiglio per tutti però è: "non toccateli, non pensate che siano abbandonati, non è così! La loro mamma può essere poco distante a cercare cibo. Il rischio è che poi possa davvero abbandonarli sentendo odore umano!".
I consigli che costituiscono la campagna di sensibilizzazione sono raccolti in opuscoli gratuiti disponibili presso il Corpo di Polizia Provinciale, in via Tasso 8 a Bergamo, Telefono 035 387240 - Numero verde: 800 35 00 35 - Fax 035 387894 segreteria.polizia@provincia.bergamo.it

Processionaria del pino

A seguito di sopralluoghi effettuati sul territorio comunale si è riscontrata la presenza consistente di un lepidottero nocivo, la processionaria del pino "Thaumatopea pythocampa". Il servizio di Igiene Pubblica dell'ASL di Bergamo ha chiesto a tutte le Amministrazioni Comunali della Provincia di Bergamo di informare la popolazione sui rischi sanitari connessi con la presenza dei bruchi di processionaria sulle conifere.
La processionaria è un insetto (un lepidottero) che nello stadio larvale si presenta come bruco e si alimenta delle parti verdi delle piante, arrecando danni e un blocco dell'accrescimento; attacca preferibilmente il pino silvestre e il pino nero, più raramente il cedro e le altre conifere. Le larve di processionaria del pino possono provocare gravi reazioni allergiche e infiammatorie anche nell'uomo (irritazioni cutanee e oculari, eritemi alla mucosa e alle vie respiratorie) causando problemi di ordine sanitario. Tali manifestazioni possono verificarsi anche senza il contatto con il corpo dei bruchi perchè i peli urticanti delle larve dei bruchi possono staccarsi ed essere trasportati dal vento.
Si rende noto alla cittadinanza che, ai sensi delle leggi nazionali (Decreto Ministeriale 17.04.1998 pdf 65kb), è obbligatoria la lotta alla processionaria del pino da parte dei detentori, sia pubblici che privati, di piante di conifere in genere ed particolare di piante di pino soprattutto Pino silvestre (Pinus sylvestris) e Pino nero (Pinus nigra), ma anche altre specie quali Pino mugo (Pinus mugo), Pino strombo (Pinus strobus), Pino insigne (Pinus radiata), Pino da pinoli (Pinus pinea), Pino d'Aleppo (Pinus halepensis), Cedro dell'Hymalaia (Cedrus deodara), Cedro dell'Atlante (Cedrus atlantica) e occasionalmente anche sul Larice (Larix decidua).
Si invitano tutti i proprietari di aree in cui sono impiantati alberi di pini, cedri, e conifere in genere a controllare la presenza di nidi di processionaria del pino e in caso di presenza del lepidottero, a provvedere con immediatezza a contattare ditte specializzate nel settore (giardinaggio ecc.) per la rimozione dei nidi secondo norma di legge.
Si ricorda che riveste primaria importanza l'intervento sui pini e sulle conifere infestati che si trovano in vicinanza di scuole e/o luoghi frequentati da bambini, ma che è opportuno e necessario intervenire su tutti i nidi.
Per informazioni: conmtattare la Direzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell'ASL al n. 035/2270594  
Per approfondire l'argomento vai al Servizio Fitosanitario sul sito della Regione Lombardia.
Visualizza il documento tecnico emanato dall'ASL (formato pdf. 1544 kb).

 
Ambrosia
Le patologie allergiche legate a pollinosi stanno emergendo tra un numero sempre crescente di persone; tra le specie con maggiori proprietà allergizzanti, l'Ambrosia riveste un ruolo di primo piano, sia per numero di persone sensibilizzate che per la gravità dei sintomi (disturbi respiratori quali oculoriniti e asma bronchiale), connessi con l'allergia al polline di questa pianta. Da rilevamenti effettuati nella Regione Lombardia, emerge un progressivo aumento di anno in anno della concentrazione dei pollini di Ambrosia; questo significa un'affermazione della pianta sul nostro territorio in maniera sempre più estesa con ricadute sanitarie anche importanti per i soggetti allergici.
Metodi per il contenimento di Ambrosia artemisiifolia
L'attuazione di interventi efficaci per limitare la diffusione dell'ambrosia è fondamentale per evitare che la stessa, se incontrastata, si diffonda in pochi anni su tutto il territorio lombardo; l'adozione di metodi efficaci di contenimento rappresenta uno strumento per contrastare la dispersione del polline e limitare la diffusione dell'infestante. Tra i metodi tesati quello più facilmente praticabile è lo sfalcio delle aree infestate nei periodi antecedenti alla fioritura della pianta, a cui si affiancano anche la trinciatura, il diserbo, la pacciamatura, l'estripamento, l'aratura e la discatura.
Metodi applicabili sia in ambito urbano che in ambito agricolo:
- Sfalcio: Lo sfalcio risulta essere il metodo più facilmente praticabile su diverse tipologie di terreno. Presenta generalmente un'ottima efficacia (circa il 97%), in quanto determina una notevole riduzione del numero di piante di Ambrosia e di infiorescenze per pianta. I fattori determinanti il risultato degli interventi sono, oltre al tipo di macchina utilizzata e all'altezza di taglio, il numero e l'epoca degli interventi e lo stadio fenologico dell'infestante. In particolare il numero e l'epoca dei tagli necessari per ottenere un buon effetto di contenimento risente dell'andamento climatico di ogni anno e quindi dipende dallo stadio di sviluppo della pianta. Lo sfalcio deve essere eseguito quando buona parte delle piante si trova nello stadio che precede la fioritura, cioè prima della maturazione delle infiorescenze maschili, che producono polline allergizzante. Deve essere infatti effettuato assolutamente prima dell'emissione di polline. Lo sviluppo delle infiorescenze inizia nel mese di luglio ed i picchi di emissione di polline si verificano tra la fine di agosto ed i primi di settembre. Bisogna intervenire su piante mediamente alte 30 cm con un'altezza di taglio il più bassa possibile. La scelta del periodo di intervento e del numero di interventi deve essere quindi fatta sulla base di un'attenta osservazione delle condizioni in campo, intervenendo prima della fioritura.
Seguendo questo criterio, più facilmente applicabile in campo agricolo, può essere sufficiente un singolo intervento da effettuarsi nella prima metà di agosto. Eventualmente all'inizio di settembre sarebbe ancora possibile sfalciare ulteriormente se la stagione climatica dovesse favorire un eccessivo ricaccio con fioritura successiva.
Il momento utile per lo sfalcio è indicato da una popolazione di ambrosia in cui nella maggior parte delle piante appaiono gli abbozzi delle infiorescenze (1-2 cm). Se l'intervento viene programmato in base all'individuazione di questa fase, l'agricoltore dispone del tempo utile (10-15 giorni) per intervenire su tutta la superficie aziendale prima cjhe le infiorescenze si allunghino e diventino mature rilasciando polline.
Un intervento troppo tardivo sarebbe dannoso favorendo la dispersione di polline.
Cautelativamente di propone di intervenire su piante con abbozzi delle infiorescenze.
Un indicazione di taglio più legata invece al calendario, è facilmente applicabile in ambito urbano, lungo i bordi/cigli stradali ed i margini delle grandi opere di viabilità in corso di costruzione.
Tale indicazione prevede due sfalci:
- il primo alla fine di luglio, indicativamente nell'ultima settimana per evitare di raggiungere livelli di polline capaci di provocare allergia già nei primi giorni di agosto.
- il secondo verso la fine di agosto alla fine della seconda decade o al massimo alla fine della terza, per contenere i ricacci di nuove piante sviluppatesi nel frattempo.
- Trinciatura: La trinciatura può dare risultati buoni ma variabili (dall'85 al 95% di efficacia) in funzione dell'altezza al momento dell'intervento e del tipo di attrezzatura impiegata. Buoni risultati si ottengono con frequenze elevate di intervento.
- Diserbo: E' un trattamento che presenta un'efficacia molto buona (circa 97%). Per un buon risultato è necessario fare attenzione all'epoca di intervento, all'attrezzatura (altezza barra irroratrice, pulizia ugelli ecc), alla dose di principio attivo ed alla percentuale di coformulati. Intervenendo quando la pianta è alta circa 20 cm, si può ottenere un buon risultato anche a basse dosi di principio attivo. E' importante l'uso di diserbanti a basso impatto ambientale e scarso effetto residuale, come ad esempio il principio attivo Glifosate.
Metodi applicabili preferenzialmente in ambito urbano:
- Pacciamatura: La pacciamatura presenta buoni risultati (anche il 100%) ed è utile nel contenimento di superfici limitate: è un metodo a basso impatto ambientale e può consentire il riutilizzo di sottoprodotti organici, come foglie, paglia, cippato di legno, corteccia triturata. Altri materiali con cui è possibile effettuare la copertura del terreno sono appositi teli in plastica.
- Estirpamento: E' il metodo consigliato in letteratura in caso di aree con poche piante di Ambrosia artemisiifolia, perché consente l'eradicazione pressochè totale dell'infestante (ad esempio nelle zone di nuova espansione o nei prati permanenti ove si riscontra la presenza di singole piante).
Altri metodi applicabili in ambito agricolo:
- Aratura e discatura (erpicatura con erpice a dischi):L'aratura e l'erpicatura con erpice a dischi possono dare risultati molto buoni (dal 90 al 95%) se praticate su suoli in tempera (cioè con un ottimale tenore di umidità) e con piante di Ambrosia artemisiifolia alte non più di 20 cm, per evitare che la lavorazione lasci in superficie porzioni di pianta che sono in grado di continuare a vegetare. Si tratta di metodiche che danno risultati meno certi poiché implicano una maggiore accuratezza nella modalità e nella scelta dell'epoca di intervento.
Cosa Fare:
Per limitare la diffusione della specie esiste l'obbligo, tutti i soggetti pubblici e privati, devono effettuare interventi di sfalcio della vegetazione nelle aree incolte di loro pertinenza, soprattutto rispetto:
- alle banchine stradali (sia Comunali che extraurbane ed autostradali) che rappresentano la più importante fonte di diffusione della pianta;
- alle rotatorie e agli spartitraffico;
- ai terreni incolti e a quelli ritirati dalla produzione;
- ai terreni coltivati a cereali, dove dopo il raccolto l'Ambrosia cresce spesso uniforme e rigogliosa, e a quelli coltivati con semine rade;
- alle aree verdi abbandonate;
- ai margini delle aree agricole in generale e agli argini dei canali dei fiumi;
- alle massicciate ferroviarie e alle aree adiacenti a ferrovie;
- alle terre smosse dei cantieri edili, anche quelli per la costruzione delle grandi opere di viabilità;
- alle aree industriali dimesse e in generale a tutte quelle abbandonate;
- alle aree dedicate a verde pubblico (parchi, giardini, ecc.).
Periodicità degli interventi  
Quattro anni di sperimentazione condotti dal 2005 al 2008 dalla Regione Lombardia-Direzione Generale Agricoltura, dall'ASL della provincia di Milano e dalla Provincia di Milano, hanno confermato la validità degli sfalci, evidenziando che è possibile contenere l'Ambrosia artemisiifolia anche utilizzando diversi metodi. La scelta del metodo da adottare si deve comunque basare sull'osservazione in campo della pianta, il grado di diffusione e lo stato della crescita, la tipologia del terreno su cui si deve intervenire e le attrezzature disponibili.
Per quanto riguarda le aree urbane, i bordi e i cigli stradali è possibile eseguire anche solo due sfalci: il primo indicativamente nell'ultima settimana di Luglio, per evitare di raggiungere livelli di polline capaci di provocare allergie già nei primi giorni di Agosto; il secondo verso la fine di Agosto, per contenere i ricacci o le nuove piante sviluppatesi nel frattempo.
Relativamente invece alle aree in ambito agricolo, la scelta del periodo di intervento e del numero di interventi può essere fatta sulla base di un'attenta osservazione delle condizioni in campo, intervenendo prima della fioritura. In questo caso può essere sufficiente un singolo intervento da effettuarsi nella prima metà di Agosto. Eventualmente all'inizio di settembre sarebbe ancora possibile sfalciare ulteriormente se la stagione climatica dovesse favorire un eccessivo ricaccio con fioritura successiva.
Al fine di pervenire alla più ampia realizzazione degli interventi di contenimento, si ritiene infine opportuno evidenziare che, ai sensi della D.G.R. 22 Dicembre 2011 - n° IX/2738, per evitare la propagazione di vegetazione indesiderata sui terreni agricoli, sono ammesse idonee pratiche agronomiche finalizzate a limitare la diffusione di infestanti, fatta eccezione per le aree della Rete Natura 2000.
In particolare sono ammesse operazioni di sfalcio o trinciatura da eseguirsi in deroga alle epoche prestabilite, al fine di evitare la fioritura delle piante infestanti e quindi la successiva disseminazione: è comunque escluso qualsiasi intervento che comporti la rottura del cotico erboso.
Per ulteriori approfondimenti.
Scheda botanica.
Scarica il file .pdf 242 KB
Disposizioni contro la diffusione della pianta Ambrosia: prevenzione della patologia ad essa correlata.
Scarica il file .pdf 240 kb
Allegato tecnico 2011.
Scarica il file .pdf 130 kb

 
La panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum): una pianta rischiosa e da eliminare.

Come riconoscere la pianta 
La panace di Mantegazza (heracleum mantegazzianum)
è un'ombrellifera che può raggiungere 2,5 - 4  metri d'altezza nell'arco di una stagione vegetativa.
Le foglie foglie hanno grandi dimensioni, profondamente divise, con piccioli ricchi di robuste setole.
Le infiorescenze, larghe anche mezzo metro, spuntano in estate negli esemplari di almeno due anni. La radice è ingrossata e tenace.
Originaria del Caucaso, è stata introdotta in Europa come pianta ornamentale e si sta inselvatichendo lungo le sponde dei corsi d'acqua, nei prati, in luoghi incolti.
Tende a formare comunità dense a scapito della flora locale.
Nella Bergamasca è segnalata in valle Seriana, tra Ponte Nossa e Clusone, dove sono in corso azioni per eliminarla.
Effetti sanitari
Gli effetti provocati dal contatto con questa specie e la successiva esposizione al sole, sono delle gravi dermatiti non su base allergica.
E' importante allontanare i bambini dall'area di crescita, non toccare a mani nude le piante, non ignorare il problema poichè può causare danno a persone inconsapevoli.
Cosa fare e cosa non fare
La pianta si diffonde tramite semi, anche 30.000 negli esemplari maggiori, trasportati a qualch decina di metro dalvento, oppure a lunga distanza dall'acqua. Quindi è importante intervenire prima della fioritura mediante:
  • sfalcio periodico (almeno una volta al mese durante la stagione vegetativa, da aprile), gli esemplari rispuntano ma indeboliti
  • eradicazione, mediante taglio delle radici almeno 10 cm sotto l'inserzione delle foglie basali per prevenire il ricaccio.
La diffusione della pianta è localee un'attenta eradicazione può eliminare definitivamente la presenza.
Le ombrelle con semi maturi si raccolgono in sacchi da tenere chiusi ed inviare all'incenerimento con gli altri rifiuti (NON COMPOSTARE!)
L'eventuale diserbo chimico richiede perizia tecnica e attenzione all'ambiente, per eliminare gli ulteriori danni.
Tutte leoperazioni vanno eseguite con precauzione per evitare contatti epidermici: utilizzare guanti, rivestire le parti del corpo esposte, soprattutto con l'uso del decespugliatore, muoversi con attenzione tra gli esemplari.
A chi segnalo la presenza
Chiunque trova la panace di Mantegazzi è invitato a segnalarla al comune di competenza.
Per un'identificazione certa, inviare tramite mail una o più fotografie almeno delle foglie (max 2Mb) scattate da vicino a: ambiente@comune.seriate.bg.it oppure ortobotanico@comune.bg.it .
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito dell'Orto Botanico di Bergamo http://www.ortobotanicodibergamo.it/index.php?it/178/expertise